Itinerari Unesco, un viaggio tra i capolavori della Germania

De : Ente Germanico per il Turismo
  • Résumé

  • La Germania è il terzo Paese al mondo per numero di siti UNESCO. Questa storia avvincente è iniziata nel 1978 con l’iscrizione del Duomo di Aquisgrana con la Cappella Palatina nella Lista del Patrimonio Mondiale e oggi viene narrata in tutta la sua eccezionale bellezza attraverso 51 siti culturali, 3 siti naturali e altrettanto numerosi beni immateriali: 54 meraviglie da scoprire con 8 tour speciali, consultabili sul sito dell'Ente del Turismo tedesco, che conducono a città straordinarie e ai paesaggi naturali più preziosi del Paese. In questo canale podcast, realizzato dall’Ente Turistico Tedesco, le città della Germania raccontano se stesse, le loro evoluzioni, la loro storia e le sfumature che le rendono così affascinanti. I testi sono di Alessio Guzzo, le voci di Anna Cianca e Daniele Gaggianesi, la cura editoriale è di Cristiana Rumori. - Scarica l'app Loquis per iOS e Android.
    Afficher plus Afficher moins
Les membres Amazon Prime bénéficient automatiquement de 2 livres audio offerts chez Audible.

Vous êtes membre Amazon Prime ?

Bénéficiez automatiquement de 2 livres audio offerts.
Bonne écoute !
    activate_samplebutton_t1
    Épisodes
    • Rammelsberg, Goslar, Harz e Quedlinburg – Fossati, miniere e case a graticcio
      Sep 18 2024
      Mille anni fa nacque un messaggero. Nessuno ne aveva la certezza ancora, come potevano: un messaggero diventa tale solo nell’attimo in cui la prima lettera affidatagli abbandona la sua mano, raggiungendo il destinatario o chi ne fa le veci. Però, al tempo, si sapeva, sarebbe stato proprio un messaggero. Tra le mille vie, allora, si sparse la voce che finalmente Quedlinburg avrebbe avuto qualcuno a cui affidare le proprie lettere, e si sa, le parole sono il primo passo verso la vita eterna. Erano gli albori della storia tedesca, quando il duca sassone Enrico ricevette la corona reale, ai piedi della collina del mio castello. In seguito alla morte del duca, l’amata regina Matilde, poi diventata Santa, avrebbe istituito un convento, inizialmente per pregare il defunto marito, poi trasformato in casa di suore per oltre 900 anni. Il messaggero, nel frattempo, si era fatto uomo, o quasi, e arrivò il primo incarico: una lettera, discorsi di soldi e mercanti, e al suo interno però, vista in controluce, una busta più piccola, e il messaggero s’immaginò fossero parole d’amore, così custodì con molta cura la lettera fino a destinazione. Essa si trovava nell’Alto Harz, a un giorno e mezzo di cavallo, una zona con 60 stagni e chilometri e chilometri di fossati e corsi d’acqua, a cui, nel tempo, si sarebbero aggiunti quelli creati dai vari minatori. Più avanti, quando i figli e i nipoti del messaggero sarebbero passati da lì, le acque avrebbero servito anche come risorsa energetica per tutta la zona limitrofa. Nel frattempo, io, Quedlingburg, crescevo: c’erano ormai 2000 case a graticcio generosamente decorate, in cui ancora oggi mi ritrovo; costruirono poi anche il Municipio, dal cuore gotico, e che negli anni guadagnò aggiunte di stile rinascimentale; cominciarono ad affiorare le prime chiese, e ciascuna di loro rappresenta, ancora oggi, un’epoca particolare del mio passato, a partire dalla cappella di San Giovanni e la vecchia chiesa di Bad Suderode. Intanto, la dinastia del messaggero continuava, ed era una delle poche, all’epoca, in cui anche le donne rivestivano il ruolo, e così la famiglia si muoveva nel tempo e nello spazio dell’impero tedesco. E cos’è un messaggero, se non un esploratore con un compito in più? Il movimento è naturale, la curiosità pure, ed è così che, anche secoli dopo la nascita del primo messaggero, quando c’era da consegnare un messaggio a Goslar, si andava a Goslar, si apprezzava il cibo e le tante case a graticcio, allo stesso tempo familiari e sconosciute, si dava un’occhiata attraverso le tende delle finestre, curiosi su cosa si poteva sbirciare, oltre ai vicoli misteriosi e i tetti d’ardesia. Poi, una volta passate una o due notti lì, si andava ad ammirare le miniere del Rammelsberg, dove già da millenni si estraevano rame, zinco, argento e piombo. Enormi buchi nel terreno, dove l’energia per l’estrazione arrivava grazie alla gestione delle acque dell’Alto Harz. Uno di quei luoghi che verranno per sempre ricordati come culle della civiltà tedesca, una delle testimonianze principali dell’antica storia industriale del Paese. Oggi sono cambiate tante cose rispetto a quell’epoca, anche qui da me, a Quedlinburg, dove fossati e torre di guardia, seppur perfettamente intatti, rimangono come decorazioni. La zona dell’Alto Harz è balneabile, le miniere di Rammelsberg sono diventate musei, Goslar non fa che migliorare. Sono cambiate tante cose, tutte noi siamo diventate patrimonio UNESCO, ma non è cambiato il valore che da sempre ci portiamo dentro, fin dalla nascita del primo messaggero, fin dalla nostra nascita. Rammelsberg, Goslar e il sistema idrico dell'Alto Harz si trovano all'interno dell'ITINERARIO CULTURALE INDUSTRIALE presente sul sito ufficiale dell'ente turistico tedesco. Consultalo per idee di viaggio alla scoperta dei siti UNESCO della Germania.
      Afficher plus Afficher moins
      Moins d'une minute
    • Città termali – Tra arte, acque e imperatori
      Sep 18 2024
      Avete mai praticato il Go? Si dice sia stato creato più di 4000 anni fa, quando l’imperatore cinese Yao ebbe bisogno di un gioco per tenere a bada l’animo maledetto del figlio. Pietre bianche contro pietre nere, il vincitore avrebbe dominato il mondo. Alcuni dei grandi giocatori tedeschi, anche a distanza di molti anni, hanno sostato nelle mie acque termali, qui a Bad Ems, sulle rive del Lahn, tra i fiumi più puliti d’Europa. È con loro che mi sono innamorata di questa pratica. Fritz Dueball, Hans Pietsch, Jürgen Mattern, ne parlavano non come un gioco ma quanto più come una forma d’arte, dove la creatività si fondeva alla mistica. Una pietra dopo l’altra, alla ricerca della bellezza divina, alla ricerca di una sbirciata nella mente di Dio. Guardavo queste tavole quadrate su cui praticavano e mi ci rivedevo: nell’angolo in alto a destra le prime pietre, la SPA House della Principessa di Nassau-Orange, dove soggiornò anche l’imperatore Guglielmo I; appena sotto, la Sala dei Marmi, che insieme al teatro Kurtheater e al casinò, forma il Kursaal, il pittoresco edificio sulle rive del Lahn; a destra, avrei piazzato la Sala delle Fontane, parte della SPA House, famosa per le sue sorgenti curative, dove i bagnanti, armati di bicchieri, si spostano lungo la Brunnenhalle, tra una fontana e l’altra, dissetandosi dove preferiscono. Tac, tac, tac, tac. Puntini bianchi sulla tavola, spazio conquistato e la visione di una città termale che prende vita, e qui io, Bad Ems, rinasco ancora. Questi giocatori, nel descrivere le varie mosse, utilizzavano termini che mi affascinavano: scale, nodo di bambù, punta di stella, pinzare, salto della scimmia. Occhi grandi, alti e piccoli. Venivano da partite di secoli addietro, a volte millenni, come nel caso di un’altra città termale, quella di Baden-Baden, a sud. Là, sembra che già i romani avessero costruito intorno a quelle acque, iniziatori della tradizione; una partita poi continuata nei secoli da svariati popoli. Le sorgenti che nascono dal parco del Florentinerberg. Tac. Il quartiere delle terme Friedrichsbad, e il balineum romano, tra i complessi termali romani meglio conservati del Baden-Württemberg. Tac. Il centro storico. Tac. I quartieri di ville Beutig-Quettig e Annaberg. Tac tac. Pietre nere acquistano territorio, nasce Baden-Baden, quella che verrà poi definita la Capitale estiva d’Europa. Un’altra partita, un’altra città termale, invece, si svolse a est. Una città, quella di Bad Kissingen, lanciata sul piano politico e internazionale nel XX secolo grazie alle svariate visite del cancelliere von Bismarck, anch’esso giocatore a inconsapevole. In questo spazio lungo la Fränkische Saale, tra foreste e natura, le pietre utilizzate hanno dato vita a un puzzle di dimensioni immense, dove al centro troviamo il Rathaus, l’ex castello diventato municipio, dove gli antichi arredi rimandano a tempi di charme e incanto; pietra a fianco è Regentenbau, l’edificio in classico stile Art Noveau inaugurato dal re Ludwig III, che può arrivare a ospitare fino a 1000 persone; ci sono poi l’Arkadenbau per l’intrattenimento nei giardini. Tac. Lo stabilimento balneare di Luitpoldbad. Tac. La particolare Scala Verde e il piú grande porticato o la piú grande Wandelhalle d’Europa. Tac tac. Una volta imparata l’arte del Go, è complicato non guardare il mondo attraverso la sua griglia, i suoi sentieri e le meraviglie che ne possono scaturire. E io, Bad Ems, ne sono caduta vittima. Vittima di una disciplina sacra e antica come le acque termali di queste città, che parla una lingua comprensibile a tutti, ma che solo a pochi rivela tutto il suo potenziale. Bad Ems e le città termali tedesche si trovano all'interno dell'ITINERARIO WELLNESS presente sul sito ufficiale dell'ente turistico tedesco. Consultalo per idee di viaggio alla scoperta dei siti UNESCO della Germania.
      Afficher plus Afficher moins
      Moins d'une minute
    • Amburgo e Mare dei Wadden – Quadri e vichinghi
      Sep 18 2024
      Il mare era spesso presente nei suoi quadri. Credo di ammirarlo in modo particolare per questo, anche se siamo sempre stati distanti: io, Amburgo, nel vecchio continente, lui, Rob Gonsalves, figlio di zingari emigrati nel Nuovo Mondo, sulle sponde bagnate dall’Ontario. Eppure, dicevo, l’acqua ci accomuna. Nei suoi quadri funge da tappeto su cui poggiano scene surrealiste, fatte d’illusioni, umanità e specchi. Ce n’è uno in particolare, intitolato Sun Sets Sails, dove, durante quello che può essere un tramonto, un’alba, o entrambi, il bianco delle vele si trasforma gradualmente nello spazio vuoto di archi sotto un acquedotto romano. Ecco, in quella fusione, in quella trasposizione di spazi e costruzioni, rivedo spesso l’Elbphilharmonie, la sala da concerti che ricorda proprio una vela issata, un’onda, un cristallo di quarzo. Meravigliosamente blu. Si staglia al centro dell’Hafen City, un quartiere che ho visto nascere e svilupparsi in questi ultimi anni, un quartiere che ha preso il posto del vecchio porto sull’Elba, che rappresenta me, Amburgo; una riqualificazione cominciata con la palificazione dei ponti di Kibbelsteg, che sta continuando e che tra poco terminerà, e allora il sipario verrà dischiuso ufficialmente su quest’opera d’arte. Sempre all’interno dell’Hafen City, poi, si trova la Speicherstadt, zona di musei e storia, il cui passato è diviso tra case di lusso e quartieri operai, uniti nella condivisione della vita attorno al porto. Proprio tra queste vie mi fermo ogni tanto, osservo il Castello sull’Acqua, rivedo Rob e una o più delle sue opere, la luce riflessa e il mondo che si capovolge, realismo magico che prende vita. In quei frangenti mi lascio andare nell’Elba, occhi chiusi come nel quadro The Phenomenon of Floating, risalgo le acque e imparo dalle stelle, sfocio nell’oceano, mi tengo vicina alla terraferma e passo tra le isole Frisone, poco più a ovest, nel Mare dei Wadden: piane fangose formate dalle maree di secoli addietro. Qui, uccelli migratori, focene, pesci e crostacei convivono in un ecosistema intertidale tra i più importanti in Europa. Aree salmastre che ospitano migliaia di esemplari tra flora e fauna, dove il tempo non esiste se non per i cicli stessi della natura. E scopro poi, che io, Amburgo, sono cuspide, insieme al Mare dei Wadden, di un triangolo completato dal sito archeologico di Hedeby, a nord, vicino la Danimarca, sulla linea di fortificazione del Danevirke, linea di confine tra la penisola dello Jutland e la terraferma europea. Resti di una città commerciale che risale a 2000 anni fa, mura e fossati, insediamenti e cimiteri, confine tra l’impero franco e il regno danese, testimone dell’eccezionale espansione della rete commerciale e degli scambi interculturali negli anni. Casa di naufragi e memorie, Hedeby è circondata da un bastione semicircolare protetto da un forte collinare, tra l’altro importante testimonianza dell’era vichinga. Una definizione, questa, con etimologia differente da quella moderna, dove il termine vichingo era usato per definire i viaggiatori del mare, come decifrato dalle pietre runiche rinvenute, e che rappresentava commercio, incursioni e guerre avvenute lontano da casa. E lontano da casa, coscientemente o meno, doveva sentirsi anche Rob. Guardo i suoi quadri, e ciò che mi trasmettono è la ricerca, paesaggi in evoluzione, il viaggio, elementi che rappresentano anche me, Amburgo, dove acque in movimento prendono vita, danzano, come nel dipinto Water Dancing, si muovono per evocare, scoprire, un tormento che regala emozioni vivide, subliminali, terrene e sognatrici. Amburgo e il mare dei si trovano all'interno dell'ITINERARIO COSTIERO presente sul sito ufficiale dell'ente turistico tedesco. Consultalo per idee di viaggio alla scoperta dei siti UNESCO della Germania.
      Afficher plus Afficher moins
      Moins d'une minute

    Ce que les auditeurs disent de Itinerari Unesco, un viaggio tra i capolavori della Germania

    Moyenne des évaluations utilisateurs. Seuls les utilisateurs ayant écouté le titre peuvent laisser une évaluation.

    Commentaires - Veuillez sélectionner les onglets ci-dessous pour changer la provenance des commentaires.

    Il n'y a pas encore de critique disponible pour ce titre.