Il sangue della montagna
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Massimo Maugeri
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Libro candidato da Maria Rosa Cutrufelli al Premio Strega 2022
La crisi d'identità, i drammi famigliari, il tema del doppio e della follia, il ruolo della scrittura metaletteraria costruiscono un romanzo-mondo capace di coinvolgere, emozionare e sorprendere fino alla fine.
Per gli abitanti del luogo l'Etna non è un vulcano, ma la Montagna. Marco Cersi, quarantasei anni, con la sua impresa specializzata nella realizzazione di prodotti in pietra lavica, tenta di rivalersi nei confronti di questa magmatica madre che gli ha segnato la vita. Paola Veltrami, vedova, quarantatré anni, è una docente universitaria di letteratura con il sogno di un modello economico più umano. Le loro vite si incrociano a causa della sparizione di un vecchio intagliatore di pietra lavica, amante della poesia: don Vito Terrazza. Mentre una nuova eruzione aumenta la propria intensità devastatrice, Marco e Paola rimangono schiacciati dal peso di problemi enormi: l'uno deve fare i conti con il proprio doloroso passato e i risvolti sempre più aspri della crisi; l'altra deve gestire il difficilissimo rapporto con la figlia. Sarà la Montagna, con il fluire incandescente del suo sangue, a segnare il passo in un arco temporale ampissimo che ci conduce fino all'anno 1886 per poi catapultarci nuovamente nei nostri giorni inquieti. La crisi d'identità, i drammi famigliari, il tema del doppio e della follia, il ruolo della scrittura metaletteraria costruiscono un romanzo-mondo capace di coinvolgere, emozionare e sorprendere fino alla fine. Alcuni degli elementi tipici dello stile di Maugeri confluiscono nella narrazione di ulteriori grandi tematiche: il rapporto uomo-natura-eruzioni vulcaniche; la crisi economico-finanziaria; la visione di un nuovo sistema capace di mettere l'uomo, e non il mercato, al suo centro.
Proposto da Maria Rosa Cutrufelli al Premio Strega 2022 con la seguente motivazione:
«È stato definito un "romanzo-mondo", dalla struttura ampia, che spazia attraverso il tempo, intrecciando storie contemporanee a storie di secoli lontani. Un romanzo epico che si muove su vari registri, in un gioco di abilità che rivela sapienza letteraria e risolve gli snodi narrativi con una forte tenuta stilistica: questo è Il sangue della Montagna, di Massimo Maugeri (La Nave di Teseo). La Montagna è il nome che i siciliani danno all'Etna, madre-matrigna che domina l'isola e "tutto dà e tutto toglie". Che regala distruzione e sogni di rinascita. Fucina di miti e luogo letterario per eccellenza. Non è "una" montagna, ma "la" Montagna per definizione, solitaria e maestosa, signora e padrona della vita, della morte e delle stesse ambizioni umane, piccole o grandi che siano. I protagonisti del romanzo, un uomo e una donna, Marco Cersi e Paola Veltrami, vivono all'ombra della Montagna. Paola Veltrami è una donna piegata dal lutto, alle prese con una figlia difficile, ma che non si dà per vinta. Una docente di letteratura che insegue un progetto generoso e immenso: trovare un modo per cambiare il modello economico e farlo diventare più giusto, più a misura d'uomo. Marco Cersi è invece un imprenditore. Con coraggio e temerarietà, tenta di rendere fruttuosa la pietra lavica, di trasformarla in un "prodotto", di piegarla alle sue esigenze. Forse, quello che cerca è un risarcimento simbolico, qualcosa, una luce che rischiari il lato oscuro della Montagna. Ma solo il vecchio intagliatore don Vito, artista e poeta, può addentrarsi in questo lato oscuro e gustarne l'essenza. Don Vito, il "nipote della lava", figlio di un uomo nato proprio durante un'antica eruzione e che sente scorrere nelle vene quel fiume di fuoco. Un personaggio-chiave, attorno al quale si dispiegano sentimenti, passioni, fantasmi. Il suo mistero è, in un certo senso, il motore segreto del romanzo. La scrittura di Maugeri è magmatica, a volte perfino ipnotica, densa come la lava della sua Montagna. Un vulcano che, nell'immaginario degli isolani, è "femmina" e madre. Madre buona e Madre cattiva al tempo stesso. Si avverte, nel libro di Maugeri, un amore trepido per la propria terra e per la Montagna magica che la sovrasta. E anche per questo amore che ho sentito vibrare in ogni riga, in ogni frase, desidero presentare il romanzo di Maugeri, con il suo consenso, all'edizione 2022 del Premio Strega.»
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